Concorso sulla sostenibilità in lingua inglese LIFE ON LAND
Il Concorso Internazionale LIFE ON LAND, bandito da The Living rainforest e Trust for Sustainable Living, con sede a Oxford, ha avuto come finalità far partecipare studenti di tutto il mondo, per esprimere le loro prospettive sul ruolo che i giovani possono svolgere nel raggiungimento dell’obiettivo n. 15 sullo sviluppo sostenibile dell’ONU – per conservare e gestire in modo sostenibile la vita sulla terra. I partecipanti hanno dovuto produrre un elaborato scritto in lingua inglese di non più di 600 parole.
Per il quarto anno il liceo Diaz è l’unica scuola in Italia ad essere premiata in questo Concorso con 6 menzioni d’onore e 2 finalisti in un contesto di più di 1000 saggi provenienti da quaranta paesi del mondo, alcuni anche di madre lingua inglese, il che rende il successo dei nostri allievi ancora più gratificante.
Francesca De Nicola 3D e Michelina Pia Canzano 3D Finaliste
Menzione d’onore a Claudia Leone 4D, Fabio Liguori 3B sede di S.Nicola, Federica Marra 4D, Francesca Tamburrino 4D, Marina Nespoli 4C, Sonia del Vecchio 3E sede di S. Nicola
Nell’evento conclusivo, lo Schools Debate & Awards, che si svolgerà a Victoria e Vancouver, British Columbia, Canada (8-12 luglio 2019) i finalisti e le menzioni d’onore potranno accedere alla seconda fase in cui discuteranno le proprie idee in workshops tematici e avverrà la premiazione degli allievi che si sono classificati dal 1° al 5° posto.
Complimenti alle Docenti: Antonella Maggi e Anna Colantonio (sede centrale); Francesco Barbato e Ira Capotorto (sede S.Nicola)
e soprattutto In bocca al lupo alle nostre finaliste!!!
Museo della Fisica del Liceo Scientifico “A.Diaz” di Caserta
Chi è del Diaz lo è per sempre! Così recita il nostro motto.
Esso nasce da una profonda
motivazione: il nostro istituto ha sempre ritenuto fondamentale legare il
proprio passato al presente in vista di un futuro migliore. Gli allievi si sono
sempre sentiti parte di una comunità il cui senso di appartenenza si coniuga al
nostro territorio. Questo profondo legame con le nostre radici culturali e la
consapevolezza della presenza ,
all’interno del laboratorio di fisica, di strumenti d’epoca ha spinto un gruppo
di allievi coadiuvati dalle loro docenti di fisica a costruire un ponte tra
passato e presente recuperando e ripristinando il ricco patrimonio storico del
nostro istituto; è nato così il progetto “Museo della Fisica”. La fase operativa si è articolata in momenti
differenti: dall’individuazione dello strumento alla formazione di gruppi di
lavoro che si sono occupati di ricerca, catalogazione e restauro. Il contatto
diretto, con ogni singolo strumento, ha consentito agli allievi di sperimentare
e verificare le leggi della meccanica, dell’ottica, dell elettromagnetismo e
dell’acustica. Essi hanno ricostruito la storia di ogni strumento ripercorrendo
il cammino della fisica, da quella classica a quella moderna. Un lungo viaggio
dal sistema fisico-filosofico di Aristotele attraverso Galilei, Newton fino ad
Ampere, Faraday e Maxwell cogliendo anche il contributo italiano (Volta
Marconi). Gli allievi hanno potenziato così le loro conoscenze storiche, le
competenze logico-matematiche , nonchè le capacità critiche.
Infine con impegno lodevole e una pazienza
certosina hanno operato direttamente su ogni strumento, eliminando le
incrostazioni dalle parti metalliche e sanificando le parti in legno per
riportarle all’antico splendore.
Il risultato è andato ben
oltre ogni possibile previsione; sono
stati recuperati, catalogati e restaurati circa 70 strumenti datati tra la fine
dell’‘800 e la prima metà del ‘900 che faranno
bella mostra nel “Museo della Fisica “del liceo scientifico Diaz di Caserta
Il Preside afferma…..
“Sin dal primo giorno della mia esperienza di Dirigente alla guida del “Diaz” ho inteso potenziare la didattica delle Scienze e declinare l’innovazione nel senso del recupero e della valorizzazione della tradizione di questo prestigioso liceo scientifico.
Il progetto del Museo della Fisica nasce, dunque, dall’esigenza di ripristinare e restaurare il patrimonio di apparecchiature e strumenti indispensabili per le lezioni di Fisica, che si è andato arricchendo negli anni, per poi conferire un nuovo e più completo assetto ai vari laboratori, oggi, tutti funzionanti e, soprattutto, frequentati con regolarità dagli studenti.
Condurre i giovani alla conoscenza scientifica varcando le frontiere dell’umanesimo scientifico significa conquistare, nella dimensione laboratoriale, quel “cogitamus” che, come afferma Latour, è il pensare e l’agire collettivo, il superamento della sfera individuale per divenire “consapevolmente” parte di un tutto in continua ed incessante evoluzione e che risponde alle emergenti istanze educative della contemporaneità.
Il “fare scuola”, che coincide con “l’essere scuola”, questo il senso in cui va coniugata la conoscenza, scientifica ed umanistica, senza confini e senza separazioni, in una sincronia armonica e con una sensibilità etica che può e deve essere il fondamento della formazione del cittadino.
Il progetto del Museo della Fisica ha consentito il recupero e il restauro di macchine e strumenti di interesse storico e scientifico, che saranno esposti al pubblico, ma ha, soprattutto, offerto agli studenti l’opportunità di comprendere che lavorare insieme perseguendo un obiettivo comune conduce al successo e alla crescita individuale.
Il lavoro ha richiesto tempo, attenzione e pazienza; sento dunque il dovere di ringraziare per il loro notevole impegno le docenti di Fisica, Bruna Spadea e Mariella Buono, affiancate dalla docente di Filosofia e Storia, Giulia Isotti e, naturalmente, gli alunni delle quinte C e H che con entusiasmo e interesse hanno contribuito al buon esito del progetto.”